Campi News - N.10 Aprile 2021 - COME SEMPRE, LA PRIMAVERA ARRIVERA’

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 COME SEMPRE, LA PRIMAVERA ARRIVERA'

A un anno dallo scoppio della pandemia avremmo immaginato di ricordare questo “anniversario” ben diversamente, mentre invece sembra di essere ritornati AL VIA…La tentazione di dire che non è servito resistere e fare tutto quanto si è fatto si fa sentire…Siamo ancora nella tempesta. Dopo un periodo in cui speravamo che il peggio fosse passato, all’orizzonte sono tornate le nubi e con loro la tempesta. Non possiamo che convivere con questa situazione, e con le fatiche, i limiti, i dolori e i drammi che questa tempesta ha portato e continua a portare.  Siamo stati segnati da ferite profonde, che non si possono dimenticare; possono solo essere abitate. Dobbiamo accettare che la nostra vita è costantemente alternata da dolore e bellezza, impastate l’una nell’altra. E la fatica ovviamente più grande è stare nel dolore, nella tempesta, nella notte.

Ma solo se accettiamo di stare, traballare in questa tempesta, accettando che molto o tutto può cambiare, allora, solo facendo questo passo, intravediamo una possibile strada, che parte dal prenderci cura di ciò che ORA c’è, accettando che non è più scontato, non più certo. Imparando che non possiamo sempre misurare la vita secondo la forma che noi presumiamo debba avere. Dobbiamo osare e avere il coraggio di lasciar andare il bisogno di mantenere il tutto così com’è o com’era. La natura ci insegna che solo accettando quotidianamente di “morire” = cambiare forma, possiamo generare cose nuove, riscrivere il già scritto, rinascere con tutta la fatica ed il travaglio che comporta la nascita, il cambiamento. Esiste un solo tempo per il cambiamento ed è l’ADESSO.

L’esperienza non è ciò che ci accade, ma ciò che noi scegliamo di fare con ciò che ci accade. Ed allora dentro a questa terribile tempesta, noi abbiamo scelto di farne esperienza, cambiare le nostre abitudini, le nostre organizzazioni, le nostre vite, non negando la fatica di tutto questo, e neppure il dolore che anche la perdita di una persona cara come il nostro Gianluca ha portato. Nel segno di questa ferita che resta, abbiamo scelto, come fa l’aratro con il terreno, di farla diventare solco, feritoia, non solo segno di dolore ma spazio che possa accogliere una vita nuova. Nel giardino della Cooperativa abbiamo piantato un nuovo albero, affinché sul solco e nel ricordo di Gianluca, possiamo continuare a custodire ciò che abbiamo, rafforzando le nostre radici per poter affrontare anche le tempeste più dure.

Il sole arriva dopo la tempesta. Non lasciamoci vincere prima dalla disperazione che dalle onde della tempesta. E `difficile, ma non impossibile. Solo così sapremo affrontare tutta questa fatica e generare qualcosa di nuovo e di migliore per tutti.

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