Campi News - N.4 Settembre 2018

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 Carissimi, dopo il rientro ufficiale dalle ferie vi presentiamo il numero di "Campi NEWS" di Settembre:
con le ultime novità del mese, informazioni su nuovi progetti, interviste e tanto altro!


 

CONDIVIDIAMO...CON VOI...IL DOPO DI NOI!
Incontro conclusivo percorso “Progettare autonomie” verso il Dopo di noi

Come momento conclusivo del percorso laboratoriale “Progettare autonomie” - verso il Dopo di Noi - realizzato nel periodo aprile-luglio 2018 dalla nostra Cooperativa Sociale, si è tenuto giovedì 12 luglio alle ore 18,30 presso la sede di Campi d’Arte, un incontro conclusivo del percorso “Progettare autonomie” verso il Dopo di noi. 

In questi mesi, 13 persone con disabilità e le loro rispettive famiglie, hanno partecipato a momenti laboratoriali ed incontri che avevano l’obiettivo di favorire ed accrescere, la consapevolezza, l’abilitazione e lo sviluppo delle competenze per favorire l’autonomia delle persone con disabilità ed una migliore gestione della loro vita quotidiana.
Si è lavorato strutturando un percorso di “allenamento verso l’adultità” che coinvolgesse sia le persone con disabilità sia i loro famigliari, secondo diverse modalità. 

È stato quindi organizzato un momento di restituzione del lavoro sin qui svolto, insieme alle persone che vi hanno partecipato, alle loro famiglie e ad alcuni rappresentanti dell’ Azienda
Servizio USL Bologna - Distretto Pianura Est che ha sostenuto il percorso. Questo a conferma del fatto che attraverso un costante lavoro di confronto e di rete, sia possibile realizzare servizi che rispondano al meglio ai bisogni delle persone del nostro territorio.

A conclusione della restituzione, è stato offerto un aperitivo preparato dalle persone con disabilità che hanno partecipato al percorso, frutto delle abilità e delle competenze acquisite in questi mesi di “palestra”. 

 Cuciniamo insieme    impariamo a contare bene i soldi

 Loretta fa la spesa    Luca cucina

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LE NOSTRE BOMBONIERE SU NOZZE ETICHE

nozze etiche

Carissimi, da oggi Campi d’Arte diventa membro del sito NozzEtiche, un network per la festa delle nozze che raccoglie tutti i fornitori, la cui priorità è aderire a solidi principi di equosolidarietà e minimo impatto ambientale. Portrete trovare una sezione dedicata alla nostra Cooperativa con un accento particolare per gli articoli inerenti al matrimonio.

NozzEtiche, il team del Matrimonio Sostenibile, è un network ecologico ed equosolidale per la festa degli sposi. NozzEtiche nasce dal felice incontro fra realtà che condividono una cultura economica e un modo di fare impresa alternative e sostenibili e che hanno riunito le loro proposte in una vetrina dedicata agli sposi, per rendere più facile e piacevole progettare il giorno delle nozze con un sì più giusto e responsabile.

Ogni momento del matrimonio può essere pensato e realizzato da chi ha a cuore l’equità, la solidarietà, la sostenibilità.

Visita www.nozzetiche.com, imposta i filtri per selezionare la regione in cui ti sposi e/o il tipo di fornitore che ti interessa! Non ti resta che leggere sulle schede i dettagli, vedere le foto e contattare chi ti piace. Perché festa sia!


 
IL TEATRO COME RAPPRESENTAZIONE DELLA VITA
INTERVISTA  a GIONATA CAROLLO Educatore e teatrante della Cooperativa Campi d’Arte

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Il teatro è uno strumento utile quando si lavora con le disabilità?

Essendo il teatro una rappresentazione della vita - Aristotele lo definiva come mimesis praxeos, imitazione, appunto, delle cose reali che accadono - è possibile utilizzarlo per giocare, in modo protetto, con le cose che nella vita concretamente ti possono succedere. Si tratta quindi di un gioco, di una finzione in cui è possibile sperimentare modi di essere diversi dal tuo, in un ambito assolutamente e protetto e nel quale si ha la possibilità di essere guidati.
Per di più il teatro, per riuscire a creare questa dinamica, lavora molto sulla cosiddetta “sottrazione”, cioè sul liberarsi di determinate sovrastrutture e di quegli elementi che costringono: se il lavoro funziona, infatti, il teatro porta le persone a recuperare quelle parti di loro stesse più immediati e istintuali, che sono alla base del percorso di riappropriazione, da parte di ciascuno, della propria vita e della propria esistenza. Per un disabile che si scontra con la realtà - diversa da lui e faticosa per lui - vederla destrutturarsi e trovare nuove modalità di comunicazione, rappresenta per lui una forza in più anche nella vita reale.

Il teatro quindi facilita l’affermarsi di relazioni e fa emergere le potenzialità di coloro che vengono coinvolti in queste relazioni? Quali sono invece gli elementi di difficoltà?

Esattamente, il teatro facilita l’affermarsi di relazioni e fa emergere potenzialità. Il teatro quando va a lavorare sulla persona, sia sui suoi blocchi che sui suoi talenti, destruttura ciò che crea una corazza - che blocca l’espressione e la piena relazione - da una parte, e dall’altra crea spazio affinchè la libera espressione dei moti d’essere positivi sia un bene spendibile nella relazione.
Questo livella qualsiasi tipologia di essere umano, dal minore a rischio al disabile all’uomo medio. In questo tipo di contesto è senza dubbio divertente vedere come spesso la quotidianità si ribalti e, quelli che sono limiti in un condizione - rovesciando la medaglia - possono diventare abilità in un’altra. Altra cosa importante è che i “tecnici” (gli esperti di teatro) che abbiamo coinvolto e che ci supportano nei nostri laboratori, lavorano molto sul corpo. E’ fondamentale infatti per noi coinvolgere i partecipanti in sperimentazioni pre-razionali attraverso l’utilizzo del corpo e dei movimenti. 
Il teatro è fatto anche di teoria, ma ha una parte esperienziale preponderante che aiuta a cogliere e a vivere ciò che si teorizza: questo è un fatto non da poco che ci aiuta molto nel nostro lavoro.

Nei laboratori teatrali e negli spettacoli di Campi d’Arte, vengono coinvolte persone con e senza disabilità, a dimostrazione di quanto sia anche versatile lo strumento del teatro…

Infatti. Poiché il teatro è uno strumento che va a toccare degli elementi primordiali insiti in ciascuno, ci ritroviamo tutti alla pari, si opera una sorta di “livellamento”. Anzi, spesso si vengono a creare situazioni in cui lavorando assieme, i limiti e le abilità di ciascuno, indipendentemente dal fatto che a metterle in gioco siano operatori,
volontari o persone con e senza disabilità, diventano un valore condiviso nella relazione e spunto per la creazione di numeri comici e la strutturazione della drammaturgia. I nostri laboratori vengono impostati proprio per facilitare la coesione del gruppo: conduce il laboratorio un esperto e tutti gli altri, che siano persone con o senza disabilità, operatori o visitatori, vengono coinvolti alla pari. Non esistono ruoli, se non quello di chi conduce e di coloro che seguono. E questo non sempre è scontato.
Crediamo nelle potenzialità aggregative del teatro: nasce come esperienza sociale e crediamo che quando facciamo teatro possiamo farlo tutti assieme. Tutti partecipano alla pari degli altri all’attività teatrale; è una formazione e una crescita per tutti. 

Gli spettacoli che vengono realizzati, fanno sempre riflettere tanto, coinvolgono ampiamente le comunità locali (e con successo di pubblico) e affrontano le problematiche dell’attualità. Ci raccontano quei valori cari alla Cooperativa Campi d’Arte…

E’ proprio così. Poiché per noi non conta lo spettacolo fine a sé stesso ma il percorso che lo realizza, ciò che raccontiamo deve essere qualcosa di importante e che possa essere condiviso con gli altri. Non siamo sul piano che prevede di imparare a fare qualcosa per poi mostrarla… Facciamo invece un percorso e lo condividiamo con la comunità. In questo percorso - per forza di cose - ci saranno elementi di valore e di riflessione. La tematica non può che essere sociale, perchè viene dal lavoro stesso. Spesso abbiamo scelto determinati temi ma potremmo anche non farlo e mostrare semplicemente il nostro modo di stare assieme. Il solo fatto di vedere l’attore professionista, l’educatore e la persona con disabilità recitare assieme, già porta con sé un significato e un messaggio sociale: tutti valiamo e siamo necessari!! Siccome poi il teatro non esiste se non c’è chi ti vede, anche in questo senso non può che avere un riverbero sociale. Per noi questa è la funzione civile del teatro. Prendiamo ad esempio la catarsi del teatro greco: il fatto che fosse gratuito e che affrontasse tematiche importanti, coinvolgeva la comunità nel profondo.
Anche per noi vale lo stesso.


 
UN POSTO APPOSTA
INTERVISTA a LUCA PEPE Coordinatore Area minorile della Cooperativa Campi d’Arte

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In cosa consiste il Progetto “Un posto apposta”?

Si tratta di un Progetto estivo che si svolge in luglio ed è rivolto a minori adolescenti seguiti dai Servizi Sociali del Distretto Pianura Est. Consiste in due laboratori che impegnano i nostri educatori in giorni alternati, svolgendosi parallelamente a Baricella e a San Pietro in Casale, grazie agli spazi messi a disposizione dall'Unione Reno Galliera e dal Comune di Baricella. L’obiettivo è quello di riempire un pò del tempo libero a disposizione di questi ragazzi.
Alcuni di questi minori li conosciamo già perchè li seguiamo attraverso diversi interventi, altri ci vengono presentati dai Servizi Sociali subito dopo la fine della scuola. L’idea che sta alla base di questo progetto è quella dello stare assieme e di lavorare in gruppo.

Si chiama “un posto apposta” perchè vogliamo dare l’idea di un posto fatto “apposta” per  are ciò che tu hai voglia di fare assieme a me e lo decidiamo insieme. Quindi è un posto fatto “apposta” per stare bene. Ciò che diciamo subito ai ragazzi infatti è che, dopo un anno scolastico vissuto tra fatiche e difficoltà, ciò che conta nel nostro laboratorio è divertirsi e stare sereni, vivere la dinamica del gruppo e stare bene insieme agli altri. E’ fondamentale, per stare bene, prendersi cura dello spazio e lavorare concretamente a un progetto che possa far emergere abilità e potenzialità dei ragazzi, da mettere a disposizione degli altri e in relazione con gli altri. 

Ciò che notiamo ogni volta, infatti, è che la maggior parte di questi ragazzi vive in solitudine il proprio disagio nei relativi contesti familiari e sociali; incontrarsi e riconoscersi con altri simili, sebbene si corra il rischio di trovarsi ad affrontare criticità e problematicità, può diventare un’opportunità, perché è come sentirsi a casa e trovare altri che vivono situazioni più o meno simili, facendo scattare una dinamica di “auto-mutuo aiuto”.

E’ una sfida, perchè c’è il rischio, ad esempio, che il minore sfoghi sull’altro - simile a lui - le proprie frustrazioni, però allo stesso tempo possono crearsi situazioni per le quali i disagi gravi di un una persona possano ridimensionare i disagi meno gravi di altre persone e ciò può far scattare dinamiche virtuose… Ovviamente dipende dai soggetti che formano i gruppi e anche le attività vengono modulate in base alle caratteristiche dei gruppi che vengono creati.

Gli strumenti che vengono utilizzati per le attività di questi laboratori quali sono? 

Utilizziamo strumenti artistico-espressivi. Un anno abbiamo utilizzato la fotografia, un altro anno abbiamo realizzato dei video parafrasando canzoni famose dell’estate e lo scorso anno abbiamo prodotto dei cortometraggi. Quest’anno lavoreremo con il teatro.

Anche in questo laboratorio dunque viene utilizzata l’attività teatrale, strumento ormai tipico della Cooperativa Campi d’Arte?

Esattamente. Per noi è fondamentale lavorare sulle capacità espressive di ogni ragazzo e metterle in connessione con quelle degli altri, in modo che siano funzionali alla consapevolezza di sé e della relazione con l’altro. Questo vale non solo per il teatro, ma per l’arte in generale intesa come modalità di espressione a 360 gradi, che poi produce anche qualcosa di concreto. Fra l’altro, generalmente, quello che produciamo lo mettiamo su cd o dvd che lasciamo ai ragazzi, alle loro famiglie e ai Servizi Sociali.
Quest’anno sperimentiamo qualcosa di più difficile: utilizzando infatti lo strumento del teatro, proveremo a rappresentare uno spettacolo finale,  ovviamente senza farci condizionare dal risultato, perché la nostra attenzione è più concentrata sul processo e sulle dinamiche che lo attraversano, più che sul prodotto finale, visto che questo  deve essere la motivazione dello stare assieme e non l’obiettivo vincolante e asfissiante. La sfida quest’anno sarà quella di riuscire a creare un’unica performances che coinvolga i due gruppi - di Baricella e San Pietro in Casale - che non si incontreranno prima e si ritroveranno sul palcoscenico e dovranno “seguirsi” e “ascoltarsi” senza essersi accordati in precedenza.  Vedremo...

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Andiamo IN ONDA ... restando umani!

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La Cooperativa Sociale Campi d’Arte anche in questo 2018 ha messo il Teatro al centro della sua proposta culturale per il territorio.

Lo scorso aprile, infatti, presso la Sala “Don Dante Bolelli” di San Vincenzo di Galliera, è andata in scena - con un  enorme successo e fra il caloroso affetto di tanti che sono venuti a   vederlo - la rappresentazione teatrale “In onda”.

Lo spettacolo, realizzato mediante la preziosa regia di Manuela Ara (supportata da Valeria Vicentini come aiuto-regista, da Gionata Carollo alle musiche e da Lisa ai costumi) ha coinvolto nella preparazione e nella recitazione – come di solito avviene nel Teatro di Campi d’Arte – persone “con e senza disabilità” e, come ormai da tradizione, ha suscitato nel numeroso e caloroso pubblico, importanti riflessioni e sane risate. Questa proposta culturale è il frutto di un percorso formativo e artistico collegato al progetto “Diverse Espressioni”, inserito nel Piano di Zona per la salute e il benessere sociale del Distretto Pianura Est. Realizzato anche grazie alla disponibilità degli spazi messi a disposizione dal Centro Sociale Anziani E.Faccioli e dalla Parrocchia di S.Vincenzo di Galliera.

L’invito rivolto a tutti, da parte dei teatranti di Campi d’Arte, è stato quello di “restare umani”, soprattutto in  uesta fase in cui nichilismo, qualunquismo, assenza di speranze – e appunto di umanità – sembrano farla da padroni.

Nella rappresentazione viene raccontata, non a caso, la puntata di un programma televisivo che va “in onda” di pomeriggio e che si rivolge a un grande pubblico, che deve essere imbonito e raggirato con falsità, poiché a comandare sono il mercato, il consumo e i profitti. Ma l’ironia e la semplicità spesso riescono a smascherare la finzione, i pregiudizi e le discriminazioni che abbondano in tv, su internet e sui “social network”. Lo spettacolo “In Onda” va proprio nella direzione di questo smascheramento e si inserisce pienamente in quel solco, fortemente e tenacemente tracciato dalla Cooperativa Sociale “Campi d’Arte” sui nostri territori, che vede le diversità protagoniste dell’attività teatrali e portatrici di un virtuoso punto di vista accogliente e solidale.

Per i più piccoli, invece, i nostri amici teatranti hanno realizzato – sempre nello stesso ambito del percorso formativo e artistico collegato al Progetto “Diverse Espressioni”, inserito nel Piano di Zona del Distretto Pianura Est -  con gli allievi del laboratorio teatrale di Granarolo, la prova aperta intitolata “Un pasticcio da fiaba”, che è diventata una vera e propria rappresentazione teatrale, tenutasi con successo in Piazza del Popolo a Granarolo il 4 luglio scorso.

Con i buoni propositi del nostro teatro, la Cooperativa Campi d’Arte vi augura ... primo fra tutti quelli di “restare umani!”

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