Campi News - N.4 Settembre 2018 - UN POSTO APPOSTA
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UN POSTO APPOSTA
INTERVISTA a LUCA PEPE Coordinatore Area minorile della Cooperativa Campi d’Arte
In cosa consiste il Progetto “Un posto apposta”?
Si tratta di un Progetto estivo che si svolge in luglio ed è rivolto a minori adolescenti seguiti dai Servizi Sociali del Distretto Pianura Est. Consiste in due laboratori che impegnano i nostri educatori in giorni alternati, svolgendosi parallelamente a Baricella e a San Pietro in Casale, grazie agli spazi messi a disposizione dall'Unione Reno Galliera e dal Comune di Baricella. L’obiettivo è quello di riempire un pò del tempo libero a disposizione di questi ragazzi.
Alcuni di questi minori li conosciamo già perchè li seguiamo attraverso diversi interventi, altri ci vengono presentati dai Servizi Sociali subito dopo la fine della scuola. L’idea che sta alla base di questo progetto è quella dello stare assieme e di lavorare in gruppo.
Si chiama “un posto apposta” perchè vogliamo dare l’idea di un posto fatto “apposta” per are ciò che tu hai voglia di fare assieme a me e lo decidiamo insieme. Quindi è un posto fatto “apposta” per stare bene. Ciò che diciamo subito ai ragazzi infatti è che, dopo un anno scolastico vissuto tra fatiche e difficoltà, ciò che conta nel nostro laboratorio è divertirsi e stare sereni, vivere la dinamica del gruppo e stare bene insieme agli altri. E’ fondamentale, per stare bene, prendersi cura dello spazio e lavorare concretamente a un progetto che possa far emergere abilità e potenzialità dei ragazzi, da mettere a disposizione degli altri e in relazione con gli altri.
Ciò che notiamo ogni volta, infatti, è che la maggior parte di questi ragazzi vive in solitudine il proprio disagio nei relativi contesti familiari e sociali; incontrarsi e riconoscersi con altri simili, sebbene si corra il rischio di trovarsi ad affrontare criticità e problematicità, può diventare un’opportunità, perché è come sentirsi a casa e trovare altri che vivono situazioni più o meno simili, facendo scattare una dinamica di “auto-mutuo aiuto”.
E’ una sfida, perchè c’è il rischio, ad esempio, che il minore sfoghi sull’altro - simile a lui - le proprie frustrazioni, però allo stesso tempo possono crearsi situazioni per le quali i disagi gravi di un una persona possano ridimensionare i disagi meno gravi di altre persone e ciò può far scattare dinamiche virtuose… Ovviamente dipende dai soggetti che formano i gruppi e anche le attività vengono modulate in base alle caratteristiche dei gruppi che vengono creati.
Gli strumenti che vengono utilizzati per le attività di questi laboratori quali sono?
Utilizziamo strumenti artistico-espressivi. Un anno abbiamo utilizzato la fotografia, un altro anno abbiamo realizzato dei video parafrasando canzoni famose dell’estate e lo scorso anno abbiamo prodotto dei cortometraggi. Quest’anno lavoreremo con il teatro.
Anche in questo laboratorio dunque viene utilizzata l’attività teatrale, strumento ormai tipico della Cooperativa Campi d’Arte?
Esattamente. Per noi è fondamentale lavorare sulle capacità espressive di ogni ragazzo e metterle in connessione con quelle degli altri, in modo che siano funzionali alla consapevolezza di sé e della relazione con l’altro. Questo vale non solo per il teatro, ma per l’arte in generale intesa come modalità di espressione a 360 gradi, che poi produce anche qualcosa di concreto. Fra l’altro, generalmente, quello che produciamo lo mettiamo su cd o dvd che lasciamo ai ragazzi, alle loro famiglie e ai Servizi Sociali.
Quest’anno sperimentiamo qualcosa di più difficile: utilizzando infatti lo strumento del teatro, proveremo a rappresentare uno spettacolo finale, ovviamente senza farci condizionare dal risultato, perché la nostra attenzione è più concentrata sul processo e sulle dinamiche che lo attraversano, più che sul prodotto finale, visto che questo deve essere la motivazione dello stare assieme e non l’obiettivo vincolante e asfissiante. La sfida quest’anno sarà quella di riuscire a creare un’unica performances che coinvolga i due gruppi - di Baricella e San Pietro in Casale - che non si incontreranno prima e si ritroveranno sul palcoscenico e dovranno “seguirsi” e “ascoltarsi” senza essersi accordati in precedenza. Vedremo...